Nel 1500, quando Bergamo era sotto il dominio veneziano, la Serenissima ritenne opportuno fortificare la città contro eventuali invasori.
Si trova alla sommità di Viale Vittorio Emanuele II, una delle vie più importanti della città moderna e fu edificata in pietra nel 1574-1575, su progetto di Paolo Berlendis, pare su una struttura lignea preesistente.
La Porta costituisce il principale accesso alla Città Alta e quindi è la più trafficata delle porte. Tuttavia, essa si trova da sempre all’interno della cinta delle Muraine, e quindi non svolse mai funzione di casello daziario; in ogni caso, il posto di guardia di questa porta fu l’ultimo ad essere tolto.
Nel 1826 il Bonomini dipinse a fresco lo stemma imperiale sul frontone. In seguito, la struttura subì diversi restauri. La porta è a pianta quadrangolare; il locale centrale si sostiene su quattro pilastri e presenta una volta a crociera, ingresso a tre fornici, un tetto a padiglione con ampio sottotetto. La facciata è ripartita in tre fasce verticali: il frontone centrale termina con pinnacoli alle estremità; sopra l'ingresso principale e la posterla si notano ancora i tagli causati dalle catene dei ponti levatoi. La fontana di sfondo fu costruita nel XVI secolo.
PORTA S. LORENZO (PORTA GARIBALDI).
Dal 1907 è detta “Porta Garibaldi” perché da qui Giuseppe Garibaldi, con i Cacciatori delle Alpi, entrò in Bergamo l’8 giugno 1859.
PORTA S. ALESSANDRO.
Fu una delle prime porte realizzate nella cinta delle mura venete. Dopo essere stata utilizzata per scopi militari, Porta S. Alessandro divenne casello daziario, e tale rimase fino alla fine del XIX secolo. La costruzione attuale è il risultato di una serie di modifiche e di lavori eseguiti nei primi decenni del Novecento, con i quali - in particolare - fu aperto il fornice di sinistra, e furono eliminate alcune botteghe edificate nella parte interna.
Oggi nelle vicinanze della porta S.Alessandro, parte una delle funicolari di Bergamo che raggiunge il borgo di San Vigilio, dove oltre alla bellissima vista panoramica, c’è il castello da visitare.
Nonostante il progetto fosse contrastato dal popolo di Bergamo, nel 1561 fu dato inizio alla costruzione della cinta muraria, abbattendo centinaia di case e monumenti importanti.
Nelle mura furono realizzate, ai quattro punti cardinali, quattro porte: S. Alessandro, S. Giacomo, S. Agostino e S. Lorenzo, tutte munite di portoni, saracinesche, ponti levatoi e cancelli.
La più "oltrepassata" è Porta S.Agostino, di disegno semplice, realizzata in arenaria grigia. Superato il grande piazzale della Fara (con parco annesso) ed imboccando la via Fara si giunge a Porta S.Lorenzo, conosciuta dai bergamaschi come Porta Garibaldi (l’erore dei due mondi, che vi passò nel 1859).
La più "oltrepassata" è Porta S.Agostino, di disegno semplice, realizzata in arenaria grigia. Superato il grande piazzale della Fara (con parco annesso) ed imboccando la via Fara si giunge a Porta S.Lorenzo, conosciuta dai bergamaschi come Porta Garibaldi (l’erore dei due mondi, che vi passò nel 1859).
Da Colle Aperto, grande terrazza alla sommità di Città Alta, si può ammirare Porta S.Alessandro, dove sorgeva la chiesa omonima, demolita per costruire le mura.
Scendendo dalle mura, lungo il percorso, ci si imbatte in Porta S.Giacomo, la più grandiosa e suggestiva, realizzata in marmo.
Osservando le sezioni delle porte è possibile constatare come fossero state studiate per assolvere a due compiti principali. Al pianterreno organizzate per i passaggi e controllo da parte del corpo di guardia, che oltre al controllo del traffico, provvedeva all'esazione dei dazi e alla vigilanza urbana; sopra le aperture, verso l'esterno, erano piazzati i meccanismi di manovra delle saracinesche e dei levatoi.
Scendendo dalle mura, lungo il percorso, ci si imbatte in Porta S.Giacomo, la più grandiosa e suggestiva, realizzata in marmo.
Osservando le sezioni delle porte è possibile constatare come fossero state studiate per assolvere a due compiti principali. Al pianterreno organizzate per i passaggi e controllo da parte del corpo di guardia, che oltre al controllo del traffico, provvedeva all'esazione dei dazi e alla vigilanza urbana; sopra le aperture, verso l'esterno, erano piazzati i meccanismi di manovra delle saracinesche e dei levatoi.
In più queste porte dovevano rappresentare per il cittadino motivo di sicurezza e d'orgoglio; per lo straniero, fonte d'ammirazione, di rispetto e di monito".
PORTA S. AGOSTINO.
PORTA S. AGOSTINO.
Porta S.Agostino |
La Porta costituisce il principale accesso alla Città Alta e quindi è la più trafficata delle porte. Tuttavia, essa si trova da sempre all’interno della cinta delle Muraine, e quindi non svolse mai funzione di casello daziario; in ogni caso, il posto di guardia di questa porta fu l’ultimo ad essere tolto.
Nel 1826 il Bonomini dipinse a fresco lo stemma imperiale sul frontone. In seguito, la struttura subì diversi restauri. La porta è a pianta quadrangolare; il locale centrale si sostiene su quattro pilastri e presenta una volta a crociera, ingresso a tre fornici, un tetto a padiglione con ampio sottotetto. La facciata è ripartita in tre fasce verticali: il frontone centrale termina con pinnacoli alle estremità; sopra l'ingresso principale e la posterla si notano ancora i tagli causati dalle catene dei ponti levatoi. La fontana di sfondo fu costruita nel XVI secolo.
PORTA S. LORENZO (PORTA GARIBALDI).
Porta Garibaldi |
E’ la minore tra le aperture nelle mura, ma fu la prima ad essere costruita: prese il nome dalla chiesa che sorgeva sul sito, demolita per la costruzione delle mura. Nel 1615 la porta fu chiusa perché ritenuta poco controllabile da eventuali attacchi dalle valli Brembana e Imagna; fu riaperta nel 1627 a seguito delle richieste degli abitanti della Val Brembana e delle terre di Ponteranica e Sorisole.
PORTA S. ALESSANDRO.
Porta S.Alessandro |
PORTA S. GIACOMO.
La Porta risale alla seconda metà del Cinquecento e pare si dovesse aprire più ad est, ma fu costruita nel luogo attuale per motivi economici. Il ponte in muratura fu costruito nel 1780, all’epoca del podestà Contarini. Lo stemma del Leone di San Marco ricorda ancora la dominazione veneziana.
All’inizio dell’Ottocento, la porta fu rimaneggiata per allargare lo spazio davanti al neoclassico Palazzo Medolago Albani. Nel 1939 furono eliminati dei vani e aperti i due fornici laterali. La facciata - sovrastata da due pinnacoli - si caratterizza per due belle semicolonne toscane, con modanature.
Oltre la porta si snoda una piacevole passeggiata con continui scorci panoramici sulla città moderna e sulla montagna.
PORTA NUOVA.
Porta Nuova con Panormama Città Alta |
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2 commenti:
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