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Vorremmo organizzare il Tour di Bergamo insieme a Voi; con un certo anticipo e cercando di capire quali sono i Vostri interessi, fin dal vostro arrivo in città, inviaci una mail a tour @ exploringbergamo. it (senza spazi) per indicare periodo, numero di persone ed interessi personali (visita a carattere storico artistico, cene in locali tipici e/o charmant, visita a cantine e zone tipiche per food & wine).


(in english with notes)

Visit Bergamo with us and professional tourist Guide

In Bergamo You have many ways to visit the Town. We suggest Private Tours, to organize in according to your needs. Contact us in advance in order to knows your interest : history, art, culture, food, museum, lake, sport & events.
Tell us the number of person and the date You stay here: tour @ exploringbergamo .it (without spaces) with Object ‘Private Tour’.

Some Photos for You

Bergamo Alta - Panoramica

Porta S.Giacomo - Accesso est alla Città

Scalette delle More per accesso a Bergamo Alta

Bergamo Moderna - quadriportico sentierone

Bergamo Alta - Piazza Vecchia
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Bergamo - Borgo S.Caterina

Bergamo - Mura Venete (Patrimonio Unesco)

A Bergamo con stupore EXPLORING BERGAMO Tour Letterario

Make a Tour with Exploring Bergamo

Intellettuali, Filosofi, Letterati e Scrittori; molti hanno scritto qualcosa sulle bellezze di Bergamo... vieni a scoprirlo con Noi per le vie di Città Alta !



Poeti e Letterati raccontano Bergamo Alta: Fazio degli Uberti, Ugo Foscolo, Hermann Hesse, Stendhal, Gabriele D’Annunzio, Andrè Gide, Le Corbusier e molti altri.

Qui di seguito un piccolo trailer del Tour. 






La Rotonda di S.TOME’ - Romanic remain in Bergamo

San Tomè: gioiello Romanico nell'agro di Almenno

La Rotonda di S.Tomè (XII sec.)

Il territorio di Almenno è caratterizzato da una straordinaria concentrazione di monumenti sacri tra i più significativi dell’intera provincia di Bergamo, in quanto fin dall’antichità, il sito si trovò lungo importanti vie di comunicazione, che spinsero i romani, fin dal I secolo avanti Cristo, a insediarvisi e farne il centro di un vasto territorio (Vicus Lemmene). Il luogo era solcato dalla strada militare della Rezia e raggiungibile da Bergamo attraverso il mitico Ponte della Regina, manufatto in pietra che superava il Brembo con otto arcate.
E lungo questa antica via, che collegava Aquileia con la Svizzera, dove sorse la splendida Rotonda di San Tomè, una chiesetta a pianta centrale, fondata tra il 1130 e il 1150, uno dei monumenti romanici più interessanti ed originali della Lombardia.
Ancora oggi, come nei lunghi secoli della sua storia quasi millenaria, San Tomè appare isolata nella campagna dell’Agro di Almenno, in un prezioso contesto paesaggistico che l’urbanizzazione degli ultimi 60 anni ha, fortunatamente, quasi del tutto risparmiato.
Alla chiesa fu annesso, già a fine XII secolo, un monastero femminile soppresso nel 1407 e trasformato nella cascina dove oggi ha sede il centro Studi dell’Antenna del Romanico. Nel corso del tempo la Rotonda ha subito numerosi interventi di restauro e ripristino. Quello più rilevante, diretto negli anni 1892-95 da Elia Fornoni, l’ha riportata al suo aspetto romanico, consentendo di leggerne l’elegante purezza del volume a tre cilindri sovrapposti.
La Rotonda S.Tomè - interno
Le murature sono in pietra a vista, il calcare grigio-rosa cavato nel vicino torrente Tornago, ritmate e ingentilite da sottili semicolonne, lesene ed archetti pensili. I portali sono impreziositi da bassorilievi del XII secolo, raffiguranti uomini armati. Nella lunetta del portale sud ci accoglie San Tommaso Apostolo.
Il volume del presbiterio e dell’abside, rivolto ad est, fu compiuto solo alla fine del XII secolo con elementi decorativi , come gli archetti intrecciati, più ricchi ed elaborati di quelli del corpo principale.
L’interno, a pianta centrale, è di una suggestione non comune, per l’eleganza delle avvolgenti superfici in pietra, per lo slancio verticale che si conclude nella lanterna e per la sapienza con cui la luce penetra attraverso le numerose piccole aperture, rivelando la raffinatezza dei variegati capitelli scolpiti.
Chiesa S.Tomè- interno XII sec.

Nei giorni intorno all’Equinozio, entrare in chiesa poco prima del tramonto consente di ammirare un fenomeno curioso e non certo casuale: un raggio di sole, entrando dalla monofora sopra l’ingresso principale e sfiorando il parapetto del matroneo, illumina con stupefacente precisione il tabernacolo dell’altare posto nel presbiterio, con grande effetto mistico.

Monastero di Astino in Bergamo - Astino Valley

Il Monastero di ASTINO, tra storia arte e paesaggio - Visit Astino valley

Monastero di Astino sui Colli di Bergamo
A due passi dalla città e facilmente accessibile dall’aeroporto di Bergamo Orio al Serio, c’è una valletta deliziosa, al cui centro spicca il complesso monumentale noto come Monastero di Astino.
Fu fondato nel 1107 da monaci Vallombrosani, una congregazione di benedettini toscani che, nel XII secolo, sostenendo la riforma ecclesiastica promossa da Papa Gregorio VII, insediarono 17 monasteri in nord Italia.
In breve tempo Astino si radicò nel territorio, crescendo d’importanza e acquisendo proprietà sia in pianura che nelle valli bergamasche. Dal 1239 al 1244, anno della morte, ospitò tra le sue mura Guala de’ Roniis, Vescovo di Brescia e uomo di fiducia di ben 3 Papi. Per il Beato Guala, costretto all’esilio in terra bergamasca, venne edificato un Palatium sul lato di levante del Monastero. Di esso resta la cosiddetta Cappella, testimonianza gotica tra le poche sopravvissute integre in Lombardia. 
Monastero di Astino - frontale
Dopo il travagliato periodo di inizio ‘300, il Monastero rifiorì alla fine del XV secolo e il complesso architettonico fu oggetto di una completa ricostruzione, a partire dal 1515. I lavori, durati oltre un secolo, sono testimoniati dai compatti volumi articolati intorno al grande chiostro e dalla torre angolare di sud-ovest. L’influenza dei modelli toscani è evidente nell’elegante portico dell’ala sud, improntato ad un nitido classicismo. E toscani sono pure molti artisti chiamati a decorare gli spazi interni. Si pensi al fiorentino Alessandro Allori, autore della grandiosa Ultima Cena, oggi in Palazzo della Ragione, ma che si spera torni presto al suo posto, nel Refettorio.
La chiesa, situata a nord, ha un impianto a unica navata innestata a T sull’ampio transetto, tipico delle chiese vallombrosane e deve il suo attuale aspetto a interventi soprattutto seicenteschi (interni) e settecenteschi (facciata e altare maggiore).
L’epoca napoleonica segnò l’inizio della decadenza di Astino, che venne soppresso nel 1797 e destinato a Manicomio. Quest’ultimo, nel 1892, si trasferì altrove e Astino venne progressivamente adattato ad abitazione agricola e cascina. Poi l’abbandono.
Chiesa del Monastero di Atino
Solo in anni recenti si è risvegliato l’interesse pubblico verso il monumento. Il restauro complessivo, promosso dalla MIA e ancora in corso, sta restituendo alla città un bene di indiscutibile bellezza.
E così Astino, sapientemente incorniciato nell’incantevole profilo dei colli, tra campi, boschi e pendii terrazzati, rappresenta un gioiello paesaggistico straordinario, un’oasi di pace ed una delle più belle mete turistiche di Bergamo.

D’estate (fino in genere a fine settembre) il complesso è sede di attività ricreative, seminari, incontri e con vari punti di ristorazione di qualità. 
Per info :  Via Astino, Bergamo +39 035-211355 - www.astino.it   info@astino.it 
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S. Alessandro, Patrono di Bergamo (festività 26 Agosto)

S:Alessandro in Colonna

Per Bergamo, Sant’Alessandro è stato un Patrono, un Santo, un Martire.

Alessandro da Tebe (III - IV dc), Legionario, Martire e poi Patrono di Bergamo ! #exploringbergamo
Intorno all’anno 301, durante uno spostamento da Oriente ad Occidente dei Legionari, di cui Alessandro era Comandante, Imperatore Massimiano ordinò diverse persecuzioni contro i cristiani, ma i soldati si rifiutarono di eseguire gli ordini pagando con la decimazione più volte (la prima eseguita nel Vallese, zona di St Moritz).
Alessandro di Tebe
Tra gli scampati al massacro, anche Alessandro, che riparò con alcuni suoi compagni in Italia, ma fu imprigionato a Milano e qui si rifiutò di abiurare alla fede cristiana come ordinatogli dall'imperatore. 
Più volte imprigionato e condannato a morte, la leggenda vuole che il carnefice non osasse colpirlo poiché Alessandro gli appariva "COME un MONTE" e, per lo spavento, gli si sarebbero irrigidite le braccia; la stessa sorte sarebbe toccata ad altri soldati chiamati ad eseguire la condanna; pertanto fu rimesso in carcere, a morire di stenti, ma riuscì nuovamente a fuggire.
Alessandro si nascose vicino Bergamo, da un patrizio locale. Qui iniziò un'opera di conversione alla fede cristiana degli abitanti della città. Fu presto scoperto da alcuni soldati romani che lo condussero in catene a Bergamo, dove fu condannato alla decapitazione, che questa volta fu eseguita il 26 Agosto 303 nel luogo dove ancora sorge la chiesa di Sant'Alessandro in Colonna. Proprio la colonna indica il luogo della decapitazione.
Ogni anno il Comune e la Diocesi di Bergamo organizzano molte attività intorno alla figura del Patrono.
Durante tutta la giornata sono previste aperture straordinarie, visite guidate e mostre: «Storie di coraggio» nella ex chiesa di San Michele all’Arco, visite guidate al Museo della Cattedrale e alla mostra «Quando l’Italia disegnava il mondo» al Palazzo del Podestà, per le vie della città il Concerto di campane itineranti a cura della Federazione campanari bergamaschi, apertura straordinaria di Palazzo Frizioni in Bergamo bassa. Alcuni portoni di dimore private vengono aperti al pubblico, svelando cortili nascosti di Città Alta.
Naturalmente non poteva mancare un appuntamento in Accademia Carrara, che si estende fino a domenica 28. Coraggiosi in Carrara, accompagnati dalle giovani storiche dell’arte della pinacoteca, presenta due percorsi, ognuno della durata di 45 minuti, sul tema del Coraggio, del Sacrificio e della Forza.

Sabato 27 e domenica 28, dalle 19 alle 22, a cura della Fondazione MIA, apertura straordinaria della Basilica di Santa Maria Maggiore e delle tarsie dell’iconostasi di Lorenzo Lotto.


Bergamo, una Città da visitare senza fretta.

BERGAMO, visit the Old Town that no one expects.


Bergamo, una città a misura d'uomo, che non tutti ancora conoscono per la sua bellezza artistica e monumentale e per la sua ospitalità.
Molti Autori, Scrittori, Poeti ne hanno parlato in maniera entusiastica nel corso dei secoli, prendendo spunto da vacanze passate in città o momenti di incontro. 
E allora perchè non concedersi un tour per la città, una visita anche solo di un giorno oppure programmare due o tre giorni per rendersi conto che la città merita ?


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Bergamo, a city on a human scale, that not all yet know for its artistic and monumental beauty and for its hospitality.


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