San Tomè: gioiello Romanico nell'agro di Almenno
La Rotonda di S.Tomè (XII sec.) |
Il territorio di Almenno è caratterizzato da una
straordinaria concentrazione di monumenti sacri tra i più significativi
dell’intera provincia di Bergamo, in quanto fin dall’antichità, il sito si
trovò lungo importanti vie di comunicazione, che spinsero i romani, fin dal I
secolo avanti Cristo, a insediarvisi e farne il centro di un vasto territorio
(Vicus Lemmene). Il luogo era solcato dalla strada militare della Rezia e
raggiungibile da Bergamo attraverso il mitico Ponte della Regina, manufatto in
pietra che superava il Brembo con otto arcate.
E lungo questa antica via, che collegava Aquileia con la
Svizzera, dove sorse la splendida Rotonda di San Tomè, una chiesetta a pianta
centrale, fondata tra il 1130 e il 1150, uno dei monumenti romanici più
interessanti ed originali della Lombardia.
Ancora oggi, come nei lunghi secoli della sua storia quasi
millenaria, San Tomè appare isolata nella campagna dell’Agro di Almenno, in un
prezioso contesto paesaggistico che l’urbanizzazione degli ultimi 60 anni ha,
fortunatamente, quasi del tutto risparmiato.
Alla chiesa fu annesso, già a fine XII secolo, un monastero
femminile soppresso nel 1407 e trasformato nella cascina dove oggi ha sede il
centro Studi dell’Antenna del Romanico. Nel corso del tempo la Rotonda ha
subito numerosi interventi di restauro e ripristino. Quello più rilevante,
diretto negli anni 1892-95 da Elia Fornoni, l’ha riportata al suo aspetto
romanico, consentendo di leggerne l’elegante purezza del volume a tre cilindri
sovrapposti.
La Rotonda S.Tomè - interno |
Le murature sono in pietra a vista, il calcare grigio-rosa
cavato nel vicino torrente Tornago, ritmate e ingentilite da sottili
semicolonne, lesene ed archetti pensili. I portali sono impreziositi da
bassorilievi del XII secolo, raffiguranti uomini armati. Nella lunetta del
portale sud ci accoglie San Tommaso Apostolo.
Il volume del presbiterio e dell’abside, rivolto ad est, fu
compiuto solo alla fine del XII secolo con elementi decorativi , come gli
archetti intrecciati, più ricchi ed elaborati di quelli del corpo principale.
L’interno, a pianta centrale, è di una suggestione non
comune, per l’eleganza delle avvolgenti superfici in pietra, per lo slancio
verticale che si conclude nella lanterna e per la sapienza con cui la luce
penetra attraverso le numerose piccole aperture, rivelando la raffinatezza dei
variegati capitelli scolpiti.
Chiesa S.Tomè- interno XII sec. |
Nei giorni intorno all’Equinozio, entrare in chiesa poco prima del tramonto consente di ammirare un fenomeno curioso e non certo casuale: un raggio di sole, entrando dalla monofora sopra l’ingresso principale e sfiorando il parapetto del matroneo, illumina con stupefacente precisione il tabernacolo dell’altare posto nel presbiterio, con grande effetto mistico.
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